martedì 30 settembre 2014

un lampadario d'ocra

Qui a Casanuova continuano a mancare un sacco di cose. Siamo a buon punto, non proprio un punto finito, di quelli che poi vai a capo. Diciamo piuttosto un bel punto e virgola. Resta ancora molto da fare, sistemare, scegliere e comprare. O scegliere se comprare, in molti casi.
Per esempio i lampadari del salotto: erano una questione in sospeso da tempo. Prima bisognava arredare il tutto, poi avremmo scelto anche i lampadari.
E invece di sceglierli e comprarli, me li sono fatta da me. Ed è stato facile, talmente facile che vi faccio vedere come, così potete farveli anche voi, se vi piacciono.

Ho iniziato dal colore. Avevo questi tre vasetti di ocra, portati a casa da Roussillon, che aspettavano di essere usati e d'interpretati da tre anni. Li tenevo lì in attesa dell'idea giusta, del progettino che desse loro vita facendoci godere delle loro tinte calde, ricordandoci quel bellissimo viaggio. E finalmente l'idea è arrivata.   
Quindi, con il supporto dei miei validi e vivaci aiutanti, ho spennellato di acqua e ocra sei fogli(due per ogni sfumatura d'ocra) di carta ruvida, quella da acquerelli.

giovedì 25 settembre 2014

al calar del sole, allo spuntar della luna

Fammi distrarre un po', o blog.
Che i brutti pensieri stanno appollaiai sulla mia spalla come bigie civette, il primo malanno di stagione (di già...)  occupa abusivamente il mio naso e la mia gola, e tazze di tisana calda scaldano le mani, ma non l'animo.
Fammi raccontare qui le cose belle, in differita come sempre, che stare al passo con il giorno dopo giorno non è il mio forte. 
Fammi concludere racconti e chiudere capitoli, prima di aprire copertine di nuovi libri, ancora tutti da scrivere. Che sto imparando l'importanza di terminare una cosa prima di iniziarne un'altra: la foga del fare spesso affoga in un mare di inconcludenza. 
Una cosa alla volta, questo è il segreto non del successo ma della serenità.
Fammi riprendere il filo dei discorsi iniziati: devo ricamare bei ricordi.

Torno un passo indietro, anche più di uno.
Torno all'estate. Ai giorni di sole e ai luoghi di mare.
Torno alle nostre piccole vacanze, quelle al mare qui vicino, il mare delle piccole occasioni.
Torno a Caorle.
Torno a quando il pomeriggio finisce e dopo bagni, castelli di sabbia e gare di biglie sulla spiaggia è tempo d'altro.
Tempo di passeggiare un po' con il naso all'insù, lasciando che profumini mangerecci stuzzichino palati e appetiti.Caorle ci piace per questo, per quella piccola ma gradevolissima possibilità che offre di aggiungere qualcosa in più a un paio di giorni di mare.
Il centro storico è graziosissimo. Piccolo, raccolto, colorato.
Il sole che cala sugli scuri di legno, su calli e campielli, i primi lampioni che si accendono e dalle cucine profumo di vongole e intingoli di mare.

venerdì 19 settembre 2014

letture per l'estate (prossima)/2

Avete preso carta e penna? Un post-it? La vostra agendina? Bene.
Ecco gli ultimi due consigli di letture per i piccoli da tenere a mente per la prossima estate.
I primi erano questi tre. 

Lo conoscete il Topolino chiuso in un libro? Se non lo conoscete ancora spegnete il pc e fiondatevi in libreria, in biblioteca, dove vi pare e andate a cercarlo e a fare la sua conoscenza. Vi conquisterà.
Vi lascerà senza parole. Non ce n'è nemmeno mezza in tutto il libro. Solo delicatissime, leggere, frizzanti e briose illustrazioni ad acquerello. Belle come poche.
In questo libro il Topolino chiuso in un libro è alle prese con la sua seconda avventura.
Si trova, come d'abitudine, chiuso in un libro. Come d'abitudine cerca di uscirne. Per riuscirvi si affida alla migliore delle sue risorse: i dentoni.
Mordicchia-mordicchia inizia a scorgere qualcosa oltre l'angolo di quel piccolo squarcio sul foglio.
Sbircia oltre e...continua a mordicchiare. C'è dell'acqua...
E io mi fermo qui, perchè ci sono piccole meraviglie che non vanno svelate, come le belle sorprese.

lunedì 15 settembre 2014

parentesi tonde

Passa il tempo, si accavallano gli anniversari, sfumano i ricordi, si placano i dubbi. 
Inizio a pensarti meno, da un po' di tempo. Non so nemmeno come sia successo. 
Ho vissuto, e tanto è bastato. Ci siamo viste meno, e questo ha aiutato. Un po' non ne avevo voglia, di venirti a trovare. Un altro po' sapevo che ad un certo punto sarebbe stato necessario starti lontana. Si sa: occhio non vede, cuore non duole. 
Poi arrivano le ricorrenze a ricordare, a segnare sul calendario il tempo che passa e a farmi mettere sulla bilancia quei soliti quattro etti di considerazioni, pensieri, ricordi.
Mi manchi molto, moltissimo a volte. Mi manca tutta la fiducia nel futuro, la promessa di vita che avevi fatto germogliare in noi. La solita stupida languida nostalgia per quel che è stato e sai che non tornerà.
Questo settembre è perfino peggio di quello in cui ti ho lasciata. Non l'avrei mai creduto possibile, e invece. La vita sa sorprendere e stupire sempre, nel bene e nel male, meritandosi applausi e imprecazioni, lodi e maledizioni. 
Mi chiedo come sarebbe stato affrontare  quest'estate lì da te. Meglio? Peggio? E chi può dirlo? Farei meglio a smettere di illudermi che esistano risposte al gioco dei se e dei ma. 
Lì da te, come poi? Con chi? Che non è rimasto quasi nessuno, ormai.

venerdì 12 settembre 2014

letture per l'estate (prossima)/1

Il cielo stamane è plumbeo e i calzini ai piedi suggeriscono che è tempo e ora di congedare la bella stagione. Lo faccio più che volentieri: quella che sta per iniziare mi piace sempre più, da qualche anno. E soprattutto non vedo l'ora di lasciarmela alle spalle, quest'estate.
La saluto così, con questa carrellata di consigli libreschi: le letture che ci hanno tenuto compagnia in questi mesi.
Cominciamo!

venerdì 5 settembre 2014

il mare qui vicino: caorle


Il mare qui vicino non è un bel mare. Appartiene a quel tratto d'Adriatico piatto, uniforme, monotono. La sabbia scura, di un tono di grigio molto vicino al cemento, con troppo cemento vicino. Le spiagge puntellate da stabilimenti balneari e trafitte da file ordinate di ombrelloni.
L'acqua, anche quando tocca vette di trasparenza e limpidità, è comunque lontana dalla mia idea di mare cristallino. Sfumature non ce n'è e se ci sono comprendono nella loro palette tinte poco accattivanti. Tipo il beige.
  
Comunque a volte ci andiamo al mare qui vicino nelle piccole occasioni: quando non possiamo stare via molto, quando la voglia di un paio di giorni sotto il sole e con i piedi in ammollo si fa troppo impellente, o ancora quando, dopo aver già esaurito il capitolo "viaggi e vacanze" della stagione andiamo a salutare l'estate come si deve, facendo scorta di luce e salsedine prima dell'autunno.

lunedì 1 settembre 2014

trenta dì: agosto

E intanto fuori piove. E mi lascio consolare da questa placida pioggia settembrina, dopo lo scroscio e i fulmini di ieri sera. Se le cose non fossero andate come sono andate ora saremmo stati in viaggio. Dove ancora non lo sapevo, e a questo punto non lo saprò mai. Avevamo in mente molte mete, avevo scandagliato i fondali del web alla ricerca di campeggi e appartamenti e  b&b, organizzato itinerari e tappe, paragonato le migliori tariffe di traghetti con chilometraggi a metano lunghi quanto lo stivale. Sardegna, Corsica, Isola d'Elba, Basilicata. Avevo un viaggio di due settimane (quasi) pronto per ognuna di queste mete. Pure per Naxos, avevo trovato un appartamento sul mare di quelli che ti fan dire mollo tutto e vivo qui. Bastava scegliere. E invece niente.
Poco male vorrà dire che il prossimo anno risparmieremo tempo in fase organizzativa. Un lato positivo bisogna pur trovarlo, no?

Il mese appena finito per esempio. Di queste tre decine di giornate appena trascorse molte di certo non verranno archiviate tra i miei migliori ricordi. Purtroppo ciò non basterà a farmele dimenticare. Spero solo che il tempo, galantuomo e clemente, sappia sfumarne i contorni e sbiadirne i colori.

Di queste tre decine di giornate appena passate ho trattenuto i momenti migliori, per metterli sull'altro piatto della bilancia. 
Ci sono state giornate di festa, funestate dal cattivo tempo e riscaldate dall'abbraccio di amici e famiglia. 
Una bambina è diventata un po' più grande. E io la guardo, svettare su quelle sue gambe lunghe che  a suon di salti e danze la portano ogni giorno un po' più lontana da me, da quegli abbracci che ora le vanno, di già, un po' stretti.
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