giovedì 25 luglio 2013

trullalero trullalà...Alberobello eccoci qua

Puglia per me ha sempre fatto rima con trulli.
Ho sempre pensato che, una volta raggiunto il tacco dello stivale, non avrei potuto fare a meno di vederli.
E così è stato.
Durante il secondo giorno di viaggio all'andata abbiamo fatto tappa ad Alberobello.
Distava appena due ore dall'agriturismo molisano dove avevamo passato la notte...quindi l'arrivo al paesello da milleepassa trulli era previsto per l'ora di pranzo. Perfetto, semplicemente perfetto.

Ci siamo fermati a mangiare qualcosa in un ristorante appena fuori dal centro storico.
Avevamo trovato delle buone recensioni, aveva il parcheggio, era fuori dalla calca di orde turistiche e c'era posto...tutto in regola per un pasto veloce prima di andar per trulli!
Un piatto d'orecchiette per i bimbi ( fortunatamente portato subito al tavolo), antipasto e primo per noi.
Ecco...l'antipasto si componeva di una quantità smodata di piccole, e deliziose, portate: burratine, scamorzine, fiori di zucca fritti, carpacci, polpettine al sugo, insalatine di piovra...e molto altro che ora non ricordo nemmeno più.
Tutto ottimo, davvero.
Peccato per il ritmo, mooolto rilassato, con cui le portate uscivano dalla cucina...quando la cameriera ci ha portato l'ultima coppia di ciotoline ripiene di intingoli ci fa "...e con questo abbiamo finito. adesso arriva la pasta!"
In un'altra occasione non sarebbe stato un problema restare seduti dentro quel bel trullo a banchettare per due ore: siamo delle buone forchette e non amiamo la fretta, specialmente in viaggio.
Ma i bambini erano arcistufi di star là dentro e soprattutto il tempo a disposizione per la nostra pausa volgeva velocissimamente al termine.
I nostri "due passi" per Alberobello alla fine si sono rivelati proprio due, e anche abbastanza frettolosi, ahimè.






Abbiamo dato la precedenza al Rione Aia Piccola, il quartiere di Alberobello che conta meno trulli (400 circa ) , dal carattere residenziale.
Qui si può passeggiare con calma, senza schivare turisti ad ogni angolo, respirando un'atmosfera molto più genuina e  facendosi un'idea di come doveva essere il paese  prima dell' avvento del turismo di massa.
Certo l'atmosfera è comunque un po' sospesa ed irreale: quasi tutti i trulli di Aia Piccola vengono affittati come case per le vacanze, molti sono vuoti, in vendita o lasciati a sé stessi.
Ma ce ne sono ancora di abitati e vissuti, il che smorza, per fortuna, la sensazione di trovarsi in una specie di ricostruzione in un parco a tema.












L'atra zona di Alberobello si chiama Rione Monti, conta circa un migliaio di trulli ed è invasa dai turisti.
C'è una bottega di chincagliera pseudo-artigianal-locale all'interno di quasi tutti i trulli.
In alternativa baretti, chioschetti, vinerie e gelaterie.
Un sacco d'insegne, cartelli, espositori appena fuori dalla porta dei trulli lungo il viale principale.
Un'atmosfera, qui sì a differenza del rione Aia Piccola, da Gardaland.
C'è anche una chiesa a forma di trullo, con delle luminarie molto glam, molto Las vegas...
Per fortuna geranei e gelsomini spuntano qua e là, spiccano sul bianco latte della calce distraendo un po' l'occhio dal ciarpame...









2 commenti:

  1. Bellissima Alberobello... da noi i trulli sono un pò diversi prendono il nome di pajare perchè hanno la parte terminale a forma di cono tronco e non terminano a punta come quelli di Alberobello

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  2. Sì, è molto bella e suggestiva, nonostante lo sfruttamento turistico, che spesso è ,ahinoi, l'altra faccia della medaglia di posti incantevoli ed unici al mondo.
    Io sto vicino a Venezia e ne so qualcosa...
    Le pajare di cui parli credo di averle viste disseminate tra i millemila uliveti che riempiono la tua bella terra.
    ma ci siamo sempre passati in macchina e non c'ho manco una foto...
    ciao :) a presto!

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